Artrite reumatoide: raddoppia il rischio cardiovascolare per i pazienti

Fondamentale è il ruolo della prevenzione

15 novembre 2019 / Politica sanitaria

Roma, 15 novembre 2019 - Alcune malattie reumatologiche aumentano il rischio cardio-vascolare. In particolare si calcola che i pazienti con artrite reumatoide presentano un rischio raddoppiato di sviluppare una patologia cardiovascolare rispetto al resto della popolazione. “La ricerca ha fatto passi da gigante per la comprensione della patogenesi delle gravi patologie reumatologiche - afferma il prof. Florenzo Iannone, Consigliere Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. Tuttavia l’aspettativa di vita per questi pazienti è ancora inferiore alla media e questo è dovuto anche a diverse comorbilità fra cui il forte rischio cardiovascolare. Si tratta di un aspetto che dobbiamo quindi sempre più considerare nella scelta dei trattamenti. Alcune terapie che utilizzavamo in passato potevano, a volte, determinare effetti negativi sul cuore e i vasi sanguigni. Gli ultimi farmaci, a nostra disposizione, invece hanno dimostrato di non interferire. Anzi, possono determinare benefici alla salute cardiovascolare del paziente reumatico come è stato dimostrato da alcune ricerche. Per tutti questi motivi dobbiamo quindi migliorare la collaborazione e le sinergie fra cardiologi e reumatologi per fornire ai pazienti la migliore assistenza possibile”.

“Infine è fondamentale il ruolo della prevenzione che deve cominciare fin da giovani - conclude Iannone -. Il rischio di insorgenza di una patologia cardiovascolare aumenta dopo i 40 anni e quindi a partire da quest’età è necessario effettuare controlli regolari. Bisogna inoltre seguire sempre stili di vita sani e quindi non fumare, tenere sotto controllo il peso, seguire una dieta sana e praticare sempre attività fisica”.