Artrite Reumatoide: ecco tre sintomi di allarme che vanno segnalati

Sono premonitori di un’evoluzione sfavorevole della malattia

3 luglio 2020 / Reumatologia

Roma, 3 luglio 2020 - Tutte le più gravi forme di artriti devono essere individuate e curate il prima possibile. Esistono dei sintomi di allarme (o “red flags”) premonitori di una evoluzione sfavorevole dell’artrite reumatoide? Sì, quelli riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale sono:

1. Gonfiore a carico di tre o più articolazioni di durata maggiore di 6 settimane (stato cronico dell’infiammazione)
2. Forte dolore a livello delle articolazioni delle mani
3. Rigidità mattutina di 30 minuti o più

“Sono dei segnali incontrovertibili che vanno immediatamente comunicati al proprio medico di famiglia - afferma la prof.ssa Antonella Maria Vittoria Afeltra, Consigliere Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. Sarà poi lui ad indirizzare il proprio assistito verso una visita più approfondita con uno specialista reumatologo che avrà il compito di formulare un’eventuale diagnosi. L’artrite reumatoide è la più comune e diffusa delle artriti autoimmuni e solo in Italia si registrano 400.000 casi. Colpisce le articolazioni di mani, piedi, polsi, caviglie, ginocchia, anca, gomito e spalla determinando gravi invalidità”. “Oggi grazie a trattamenti molto efficaci siamo in grado di controllare l’artrite reumatoide e di garantire una buona qualità e aspettativa di vita - aggiunge il prof. Fausto Salaffi, Consigliere Nazionale SIR -. E’ stato però ampliamente dimostrato come un intervento terapeutico nelle prime fasi della sia fondamentale per modificarne positivamente l’evoluzione e il decorso della patologia. In ancora troppi casi siamo obbligati ad intervenire troppo tardi. Proprio per questo raccomandiamo fortemente a tutti gli italiani di non sottovalutarne i sintomi”.