Reumatologia: aderenza terapeutica solo per un paziente su tre

“Le cure per essere efficaci vanno assunte seguendo le indicazioni dello specialista”

9 febbraio 2021 / Reumatologia

Roma, 9 febbraio 2021 – Appena il 31% dei pazienti, interessati da una malattia reumatologica, aderiscono correttamente alla terapia prescritta dallo specialista. Quali possono essere le conseguenze per la loro salute? Lo abbiamo chiesto a Florenzo Iannone, Professore Ordinario di Reumatologia dell’Università di Bari e Consigliere Nazionale della Società Italiana di Reumatologia.

“Quello della mancata o della scarsa aderenza terapeutica è un grave problema per i pazienti - afferma il prof. Iannone -. In Italia ben sette malati su dieci non beneficiano degli indubbi vantaggi delle cure e sprecano farmaci che potrebbero garantire importanti risultati. Oggi infatti grazie ai trattamenti innovativi siamo in grado di dare una buona qualità di vita anche a quegli uomini e donne colpiti dalle patologie più gravi come l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica o la spondilite anchilosante. Le terapie però per essere davvero efficaci vanno assunte seguendo sempre le indicazioni dello specialista. Interrompere l’assunzione è molto pericoloso e può favorire le riacutizzazioni di malattie che invece potrebbero essere tenute sotto controllo”.

“Il problema dell’aderenza terapeutica non interessa solo l’Italia ma tutta l’Europa - conclude il prof. Iannone -. Di recente l’European League Against Rheumatism – EULAR ha ricordato come tutte i professionisti sanitari, coinvolti nell’assistenza ai pazienti reumatologici, dovrebbero attivarsi per favorire una corretta aderenza terapeutica. Sottoscriviamo l’appello dell’EULAR anche perché i benefici interesserebbero non solo i singoli malati ma anche l’intero sistema sanitario nazionale”.