Malattie reumatologiche, che impatto sulla fertilità maschile?

Lo abbiamo chiesto al prof. Luca Quartuccio della SIR

4 marzo 2021 / Reumatologia

Roma, 4 marzo 2021 – Nonostante le malattie reumatologiche colpiscano di più il sesso femminile, in Italia si stima che oltre 1 milione e mezzo di uomini siano affetti da una di queste patologie. “Si tratta molto spesso anche di giovani adulti che desiderano diventare padri – afferma il prof. Luca Quartuccio, della Clinica di Reumatologia dell’Università di Udine -. Al momento non ci sono prove scientifiche che dimostrano che la fertilità maschile sia influenzata negativamente dalla malattia reumatologica. Tuttavia alcune patologie come la sclerosi sistemica e il lupus possono dare problemi di disfunzione erettile. Ci sono inoltre alcune vasculiti sistemiche che possono colpire le gonadi e inficiare così la spermatogenesi. Per quanto riguarda invece l’utilizzo dei farmaci non sono documentati casi di alterazione della fertilità a seguito dell’assunzione di methotrexate. Sono stati, però, riscontrati alcuni casi di oligospermia o azoospermia in pazienti con psoriasi. La sulfasalazina può infine essere causa di infertilità transitoria, mentre la ciclofosfamide si associa a un danno delle gonadi che può essere anche permanente”.

“I pazienti reumatologici possono quindi soddisfare il proprio desiderio di paternità - conclude il prof. Quartuccio -. Risulta di fondamentale importanza consultare con il proprio reumatologo affinché la fertilità maschile sia preservata”.