OMS: Covid ancora emergenza, vaccinare 70% popolazione entro luglio

E' quanto affermato dagli esperti riuniti a Ginevra

15 aprile 2022 / Politica sanitaria

15 aprile 2022 – Il Covid-19 continua a costituire un’emergenza di salute pubblica internazionale. Lo indica l’Organizzazione mondiale della Sanità che, alla luce della riunione del Comitato di esperti per l’emergenza Covid tenutasi ieri a Ginevra, ha pubblicato sul portale 11 raccomandazioni aggiornate per porre fine all’emergenza Covid-19 nel 2022. Tra queste, vaccinare entro luglio il 70% della popolazione mondiale, ma anche revocare i divieti di circolazione internazionale, rivelatesi inefficaci contro Omicron. Nell’aggiornamento del Piano strategico di preparazione e risposta, il Comitato di esperti fornisce una nuova tabella di marcia, rimodulando le sue raccomandazioni e soffermandosi su 11 azioni: in primis rafforzare la risposta nazionale alla pandemia aggiornando i piani nazionali; raggiungere gli obiettivi nazionali di vaccinazione Covid-19 di almeno il 70% della popolazione di tutti i paesi vaccinata entro l’inizio di luglio 2022; continuare a mantenere le misure di prevenzione (come indossare mascherine e migliorare ventilazione degli spazi interni) ma anche “revocare i divieti di circolazione internazionale”, perché “il fallimento dei divieti di viaggio introdotti dopo il rilevamento della variante di Omicron dimostra l’inefficacia di tali misure nel tempo”. L’Oms indica, inoltre, di adottare un approccio basato sulla prevenzione del rischio “per agli eventi che prevedono assembramenti di massa” così come di “integrare la sorveglianza Covid con quella di altre malattie respiratorie, come influenza” e migliorare la sorveglianza genomica per rilevare varianti. E, ancora, garantire la disponibilità di servizi sanitari, “fornendo il vaccino anti Covid in via prioritaria ai migranti e popolazioni vulnerabili”; contrastare in modo proattivo la disinformazione “includendo le comunità nel processo decisionale”; supportare “l’adozione tempestiva delle terapie raccomandate” e, infine, condurre “indagini sulla trasmissione uomo-animale con un approccio One Health”.