FNOMCEO: in sanità resta il gap Nord-Sud, difficile l’uguaglianza

L'allarme è lanciato dal presidente della FNOMCEO

30 marzo 2018 / Politica sanitaria

Roma, 30 marzo 2018 - “Il servizio sanitario nazionale si dedica alla promozione e al mantenimento della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione, nell’uguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio. Tuttavia si tratta di un’uguaglianza difficile da raggiungere: sia per le risorse a disposizione che per il livello di organizzazione, il grado di urbanizzazione e il capitale sociale del territorio di residenza”. E’ quanto ha affermato, sabato scorso, il dott. Filippo Anelli presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCEO). “Basta dare uno sguardo ai dati dell’ultimo Rapporto OsservaSalute per rendersi di come l’uguaglianza teorica di accesso ai servizi non si cali nella realtà poiché le crepe sono evidenti – ha proseguito Anelli -. Le riforme degli anni ’90 che hanno introdotto meccanismi di carattere manageriale sostituendo gli obiettivi di salute con obiettivi economici. Hanno trasformato il SSN in un’azienda e dato rilievo a figure manageriali a discapito dei medici e degli operatori sanitari. Il rapporto tra medico e cittadino è stato minato dall’introduzione delle leggi di mercato, che hanno trasformato la salute in un prodotto”. Per questo motivo il presidente ha chiesto una nuova riforma che ridia fiducia agli operatori sanitari e sia capace di ricucire la frattura tra il Nord e il Sud del Paese con il superamento delle diseguaglianze nell’accesso alla salute. Ha poi lanciato la proposta di indire gli Stati generali della professione medica, cioè di diventare operativi, “elaborando una originale e inedita progettazione”.