Artrite reumatoide: due studi dimostrano i collegamenti con l’infiammazione delle gengive

Le ricerche sono pubblicate sul Journal of Dental Research

10 maggio 2018 / Reumatologia

Roma, 10 maggio 2018 - Due nuovi studi scientifici dimostrano un possibile collegamento tra l’infiammazione cronica delle gengive e l’artrite reumatoide. Secondo la prima ricerca la parodontite provoca l’immissione in circolo di un enzima che determina un aggravamento della patologia reumatica. Dalla seconda invece emerge che i sintomi dell’artrite reumatoide possono essere ridotti mettendo sotto controllo la parodontite. Pubblicato a gennaio 2018 dal Journal of Dental Research, il primo lavoro è stato condotto su modelli animali da ricercatori dell’Università di Groningen, in Olanda, e si incentra sul ruolo del Porphyromonas gingivalis, principale batterio orale implicato nella parodontite. Causa infatti la produzione di un enzima, peptidilarginina deiminasi (PPAD), che è a sua volta un fattore associato alla virulenza dell’artrite reumatoide perché comporta la modificazione di proteine dell’organismo e promuove la formazione di anticorpi coinvolti nella risposta autoimmunitaria. “Il processo di modificazione proteica indotto dalla pardontite – spiega Mario Aimetti, presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) – mostra di avere un impatto infiammatorio su tutto l’organismo”. Un’ipotesi corroborata da un secondo studio, pubblicato a marzo 2018 su Clinical Oral Investigations e condotto da ricercatori dell’Università di Marburg. L’obiettivo era confrontare l’effetto della terapia parodontale in 18 pazienti con parodontite cronica e artrite reumatoide. Si è visto che l’eradicazione del batterio Porphyromonas gingivalis, diminuisce l’attività dell’artrite reumatoide. “In pratica – puntualizza Aimetti – il controllo dell’infiammazione gengivale attraverso una terapia non chirurgica, non solo migliora la condizione della salute orale, ma riduce i marcatori dell’infiammazione che caratterizzano la risposta autoimmunitaria a livello sistemico”.