Covid19 e reumatologia: ecco le risposte alle principali domande dei pazienti

Alcuni dubbi che assillano i pazienti sono stati risolti grazie alla ricerca

23 marzo 2021 / Reumatologia

Roma, 23 marzo 2021 - In questo periodo storico molto difficile, contraddistinto dalla pandemia, molti sono i problemi che i pazienti con malattie reumatologiche hanno dovuto affrontare. Però alcuni dei dubbi e dei quesiti che assillano i pazienti sono stati però risolti grazie alla ricerca medico-scientifica. Ecco le risposte a tre domande, tra le più frequenti, che solitamente sono rivolte agli specialisti.

1) Il Covid19 impatta più rapidamente sui pazienti reumatologici? No! Ad oltre un anno, dall’inizio della pandemia da Covid-19, i dati dimostrano chiaramente come non vi sia questa tendenza delle persone con malattie reumatologiche rispetto al resto della popolazione generale.

2) Nei pazienti reumatologici che contraggono il Covid19 il decorso è più severo? No! Le patologie o le condizioni cliniche che coincidono con un andamento più severo dell’infezione da Covid sono uguali al resto della popolazione. Quindi non incide negativamente un’artrite ma piuttosto la presenza di comorbilità come malattie polmonari, obesità, diabete o ipertensione. Anche l’età avanzata è un fattore che induce ad un decorso più severo al di là della presenza di una malattia autoimmune.

3) I pazienti con patologie reumatologiche, trattati con immunosoppressori, possono fare il vaccino? La risposta in questo caso non è così semplice, a causa della poca esperienza ad oggi disponibile. Non è possibile ancora sapere, con certezza, se gli immunosoppressori incidano sull’efficacia del vaccino. Tuttavia, anche se la protezione dovesse rivelarsi leggermente inferiore, comunque risulterebbe efficace per cui l’indicazione rimane la stessa: i pazienti reumatologici possono e devono vaccinarsi.