La Reumatologia in un film: “La Parete”, prodotto da SIR e Giffoni, racconta la nuova frontiera della ricerca
Sabato, 30 Luglio 2022 - «Mi sento stanca come una vecchia»: è questo il racconto di chi è affetto da artrite. Le mani, le articolazioni diventano fonte di dolore, come spiega la maestra del cortometraggio “La parete” prodotto da Giffoni Innovation Hub con i major sponsor AbbVie, Galapagos, Pfizer e i supporter Amgen e Novartis. La ricerca farmaceutica ha superato limiti che sembravano fermi grazie alla ricerca, con i gesti semplici impediti dalla malattia in grado di “sciogliersi” con le cure e le terapie. Roberto Gerli, Presidente della Società Italiana di Reumatologia, individua nell’interruzione della manualità e nel dolore cronico l’elemento che rompe la vita normale: «Parliamo di malattie che provocano gravi danni ma possono essere interrotte». «In questo corto c’è una vita quotidiana, una vita normale, sconvolta da un problema alle articolazioni delle mani che impedisce la manualità – ha spiegato Roberto Gerli –. Questa parete esprime la nostra creatività interrotta dalla patologia, con una maestra che diventa una paziente. La nostra attuale necessità è anche di far comprendere l’importanza della figura del reumatologo».
Flaminia Roberti, Global Sales Director di AIM Group International, dopo aver presentato il giovanissimo attore Christian Chiummariello, protagonista del corto, parla di strategie: «Collaboriamo da anni con la Sir, cercavamo nuovi strumenti di comunicazione, uno strumento che potesse veicolare ad un pubblico diverso dei temi ostici. Con questo lavoro, con questo corto siamo riusciti ad arrivare al cuore delle persone, sia dal lato scientifico che dal lato del cittadino stiamo facendo cultura. E quando la cultura scientifica si collega alla comunicazione audiovisiva, arriviamo alle persone».
Dalla platea Impact arriva l’esperienza diretta di chi vive problemi del genere: «Ho l’artrite reumatoide, i farmaci biotecnologici mi hanno dato benefici, io quasi non avevo più autonomia e ora mi chiedo se si possa azzerare la malattia». La risposta della scienza, «l’elemento che innesca la malattia, non lo conosciamo ancora» spiega Gerli «non la possiamo eliminare, siamo arrivati a ridurre le dosi. Ma la vita sarà normale, specie per un paziente giovane». Le differenze di terapia, di malattia e le diversità tra paziente e paziente, sono alla portata della scienza, nel mentre di un lavoro di conoscenza e ricerca continua. «Non dobbiamo dimenticare di essere all’interno di un sistema sanitario unico al mondo, dove il lavoro di assistenza e ricerca si muove per l’interesse del paziente»
Giffoni Film Festival e SIR contro le malattie reumatologiche
Rimini, 27 novembre 2021 – È stato presentato in anteprima durante il 58° Congresso Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (in corso a Rimini fino a oggi) “La Parete”, un cortometraggio centrato sulla problematica delle malattie reumatologiche. La pellicola, realizzata da ragazzi tra i 18 e i 28 anni, verrà proiettata durante l’edizione 2022 del Giffoni Film Festival.
Il corto racconta la vicenda di una giovane insegnante di arte in una scuola elementare, che si trova alle prese con la comparsa di dolori alle mani che si rivelano essere di tipo artritico. La patologia le impedisce di continuare a dipingere con i bambini, ma, grazie alle terapie attualmente disponibili, riesce a tornare a svolgere il lavoro che ama. Realizzato tra settembre e ottobre, il progetto ha visto la partecipazione di dieci sceneggiatori che sono stati selezionati grazie a una call to action e che hanno preso parte a un percorso di formazione organizzato da Giffoni per la stesura del copione. La sceneggiatura prescelta è stata poi utilizzata per il cortometraggio.
“Le malattie reumatologiche non colpiscono solo gli anziani. Le più rilevanti, nella maggioranza dei casi, riguardano proprio pazienti non in età avanzata, che oggi però possono contare su terapie mirate, che offrono prognosi migliori rispetto al passato – spiega Roberto Gerli, presidente della Società Italiana di Reumatologia –. Il messaggio che vogliamo trasmettere è l’importanza della diagnosi precoce, perché, quando individuate per tempo, queste patologie possono essere gestite meglio, si possono contenere i sintomi, migliorare la qualità di vita del paziente e prevenire i danni irreversibili che si possono creare. Se si presentano dolore e gonfiore a varie articolazioni, soprattutto di mani e piedi, rigidità articolare mattutina, eccessiva stanchezza, astenia generalizzata con senso di stanchezza, è necessario farsi visitare da uno specialista reumatologo. Oggi abbiamo le armi per prevenire i danni, quindi dobbiamo iniziare il prima possibile a usarle”.
Il cortometraggio è realizzato grazie al supporto non condizionante dei major sponsors Abbvie, Galapagos, Pfizer e dei supporters Amgen e Novartis.
Reumatologia: cinema e medicina alleati per la prevenzione
Realizzare un cortometraggio per sensibilizzare i giovani sulla prevenzione delle malattie reumatologiche che possono colpire tutte le fasce d’età, inclusi i bambini
Dopo il successo della SIR Run lanciata nel 2020, una maratona virtuale che i giovani sono stati chiamati a correre e a raccontare tramite un video, premiata anche a livello internazionale, è stata ora lanciata una nuova iniziativa dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR) insieme alla Giffoni, in collaborazione con AIM Group International e grazie al supporto non condizionante dei major sponsors Abbvie, Galapagos, Pfizer e dei supporters Amgen e Novartis. Si tratta di una call to action, una vera e propria chiamata alle arti per selezionare 10 giovani talenti aspiranti sceneggiatori, tra i 18 ed i 28 anni, che, grazie a un percorso di formazione con il team di autori di Giffoni, parteciperà alla realizzazione di un vero cortometraggio tra settembre e ottobre su tematiche rivolte ai giovani, legate alla salute e alla conoscenza delle problematiche reumatologiche.
Gli esperti, dopo aver selezionato il team, lo hanno presentato durante il Giffoni Film Festival che si è svolto alla fine di luglio, e dove è stato poi reclutato un undicesimo talento tra i ragazzi presenti alla Masterclass del festival alla presenza del Presidente della SIR, Roberto Gerli. Da settembre, il gruppo di giovani sarà quindi coinvolto in un percorso di formazione per realizzare la sceneggiatura di un cortometraggio della durata di una decina di minuti.
L’iniziativa rappresenta una grande opportunità non solo per scatenare immaginazione, fantasia e capacità di scrittura, ma anche per iniziare ad affacciarsi al mondo del lavoro, vivere il dietro le quinte di una produzione cinematografica, calcare il set di un film. Se poi il progetto culturale incrocia le tematiche della salute allora il percorso diventa ancora più necessario.
Il cortometraggio verrà presentato in anteprima durante il Congresso Nazionale SIR che si terrà a novembre 2021 e poi proiettato al Giffoni Film Festival del 2022 alla presenza di SIR e dei giovani protagonisti, che avranno l’opportunità di condividere il progetto e raccontare l’esperienza di lavoro e le tematiche affrontate.
La campagna intende coinvolgere i giovani con un linguaggio a loro vicino per fare chiarezza sulle malattie reumatologiche e sull’incidenza trasversale nelle varie fasce d’età, e per sensibilizzare le famiglie fornendo la corretta informazione sugli aspetti medici, ma anche psicologici e sociali, legati a queste malattie croniche.
La collaborazione tra una società scientifica ed il festival del cinema per ragazzi, è qualcosa di inedito e coraggioso, ed è stata rinnovata sulla scia del grande successo ottenuto lo scorso anno sia per l’adesione al progetto della maratona digitale SIR Run sia per la capacità di coinvolgere i giovani a riflettere e dibattere su temi, come quelli legati alle malattie, che solitamente possono essere respingenti.
«Guardo al Giffoni come ad una straordinaria opportunità - ha continuato Gerli davanti al pubblico di ragazzi in sala – per consentire di far comprendere cosa siano le malattie reumatologiche e che esse non sono solo di pertinenza delle fasce di età più anziana, ma anzi, proprio nelle forme più rilevanti, possono colpire anche giovani adulti o addirittura soggetti in età pediatrica. Gli enormi progressi che sono stati compiuti negli ultimi venti anni dal punto di vista farmacologico in questo settore della medicina hanno modificato radicalmente la prognosi di queste patologie. E’ pertanto fondamentale porre una diagnosi precoce ed attuare rapidamente il trattamento più appropriato per prevenire il danno che queste malattie possono creare ed è quindi importante che i giovani abbiano consapevolezza della necessità di fare prevenzione».