Tele-Reumatologia: un cambio di passo per 6,5 milioni di italiani

Pubblicate le linee di indirizzo AGENAS – SIR – SIT sull’impiego della telemedicina a beneficio dei pazienti con malattie reumatologiche

24 marzo 2025 / Reumatologia

Hanno l’obiettivo di migliorare la qualità di vita di 6,5 milioni di italiani che convivono con una patologia reumatica. Come? Sfruttando le potenzialità della digital health, di cui si discute molto, ma che nella pratica quotidiana resta ancora poco accessibile per molti pazienti affetti da cronicità. Sono le nuove Linee di indirizzo pubblicate sulla rivista Monitor di Agenas per promuovere un più diffuso utilizzo dei servizi di Telemedicina in reumatologia, da parte sia di pazienti e caregivers sia di medici e professionisti sanitari.

Il documento, frutto della collaborazione tra Agenas, Società Italiana di Reumatologia (SIR) e Società Italiana di Telemedicina (SIT), segna un cambio di passo particolarmente importante anche alla luce del recente avvio della Piattaforma Nazionale di Telemedicina.

Dopo aver definito il quadro normativo di riferimento, tecnologia, modelli organizzativi e standard da rispettare, le linee guida illustrano i diversi servizi di telemedicina (televisita, teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio) e le modalità con cui devono essere erogati in ambito reumatologico, oltre a indicare gli strumenti utili a valutarne la performance. Sono anche individuate le patologie che trarrebbero più beneficio da questi servizi e per le quali un potenziamento degli investimenti in telemedicina sarebbe, quindi, particolarmente costo-efficace.

“Parliamo soprattutto di patologie infiammatorie croniche, ovvero artrite reumatoide, artrite psoriasica e spondiloartriti” evidenzia il professor Andrea Doria, Presidente SIR. “Sono le malattie reumatiche più diffuse tra la popolazione e che impattano maggiormente sul sistema sanitario. I pazienti, che spesso assumono farmaci complessi come i biologici, hanno bisogno di un monitoraggio frequente e accurato. Visti i trend di crescita di queste patologie, diventa cruciale poter seguire i nostri assistiti anche da remoto. Riuscire, ad esempio, a capire nell’ambito della televisita se la malattia è attiva o meno, permette di chiamare al centro reumatologico solo le persone che ne hanno effettivo bisogno, ottimizzando le agende delle visite ambulatoriali. Questa è in prospettiva l’unica strategia per rendere la gestione e il trattamento di queste patologie sostenibile”.

“Esiste ormai un’ampia letteratura scientifica sull’opportunità di impiego della telemedicina in reumatologia, che ne documenta i vantaggi sia in termini di efficacia sia di riduzione dei costi”, aggiunge il professor Fausto Salaffi, Responsabile nazionale SIR del progetto telemedicina. “Anche uno studio italiano appena pubblicato[1] ha dimostrato come grazie all’impiego di una piattaforma di telereumatologia (iARPlus) sia stato possibile ridurre il numero di visite in presenza di un gruppo di pazienti con artrite reumatoide, migliorando al contempo i loro outcome di salute”.

“La telemedicina in Italia – aggiunge Salaffi – sta vivendo una fase di consolidamento normativo e di espansione del mercato, sostenuta da iniziative governative e dalla crescente adozione di soluzioni digitali. Grazie alla rimodulazione della missione 6 del PNRR approvata dalla Commissione Ue, per il nostro Paese è stato possibile incrementare i fondi destinati alla telemedicina di 500 milioni di euro[2] (rispetto al miliardo già stanziato in fase di prima programmazione, con 250 milioni per la Piattaforma Nazionale di Telemedicina e 750 milioni per implementare i servizi a livello regionale/aziendale). In questi giorni è stata presentata ufficialmente la PNT che dovrebbe consentire di assistere in remoto fino a 300.000 pazienti entro il 2025. È un risultato importante che ci consente di proseguire nel lavoro volto a superare alcune criticità ancora esistenti, come l’interoperabilità tra i sistemi delle diverse specialità, la mancanza di formazione specifica per gli operatori sanitari, il nodo della rendicontazione delle prestazioni in remoto”.

“Il nostro auspicio è che queste linee di indirizzo promuovano educazione e cultura in tema di digital health, contribuendo a far crescere la Telemedicina nel nostro Paese. Non solo in reumatologia: grazie alle informazioni e alle indicazioni pratiche contenute, ci auguriamo che questo documento possa essere un punto di riferimento anche per la gestione di altre patologie croniche. Ringrazio Agenas per averci coinvolto in questo ambizioso progetto”, conclude il Presidente Doria.

[1] Salaffi, F.; Farah, S.; Di Donato, E.; Sonnati, M.; Filippucci, E.; De Angelis, R.; Gabbrielli, F.; Di Carlo, M. Remote-Customized Telecontrol for Patients with Rheumatoid Arthritis: The iARPlus (Innovative Approach in Rheumatology) Initiative. J. Pers. Med. 2025, 15, 30. https://doi.org/10.3390/jpm15010030

[2] https://www.pnrr.salute.gov.it/portale/pnrrsalute/dettaglioNotiziePNRRSalute.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=6421