L’artrite psoriasica è ereditaria?
di Luigi Sinigaglia
3 ottobre 2019 / Reumatologia
Tratto dal: CORRIERE DELLA SERA
L’artrite psoriasica, di cui soffrono circa centomila italiani, non è una malattia ereditaria in senso stretto come le classiche malattie genetiche. E’ però nota una predisposizione familiare: si sa, infatti, che quasi la metà delle persone che ne sono affette ha almeno un parente con la stessa patologia o con la psoriasi. Si dice per questo che abbia una «tendenza all’aggregazione familiare» perché colpisce più membri dello stesso nucleo.
Si è scoperto che i geni coinvolti nell’artrite psoriasica partecipano al complesso meccanismo con cui le cellule del sistema immunitario analizzano e riconoscono le minacce da eliminare; alcune varianti di questi geni predispongono all’artrite psoriasica e possono essere trasmesse per via ereditaria.
In ogni caso, avere la predisposizione alla malattia non significa che l’artrite psoriasica si manifesterà necessariamente nel corso della vita.
Venendo poi alle cause che stanno alla base della patologia, non sono ancora del tutto chiare.
Come la psoriasi, anche l’artrite psoriasica è multifattoriale, dovuta ad una combinazione tra fattori ereditari (genetici) che predispongono alla malattia e fattori ambientali in grado di innescarla. In una persona geneticamente predisposta, alcuni fattori ambientali come un trauma fisico, un forte stress emotivo, l’assunzione di certi farmaci oppure un’infezione (specie quelle batteriche da streptococco e stafilococco) possono scatenare la malattia.
I fattori genetici non sono ancora stati del tutto delucidati. L’unica associazione significativa è quella tra un antigene di istocompatibilità (HLA-B27) e la manifestazione assiale (cioè quella che colpisce la colonna vertebrale) dell’artropatia psoriasica.
Infine, è bene sapere che non è infettiva né contagiosa, ma da questa patologia infiammatoria cronica, che colpisce le articolazioni e compare generalmente fra i 30 e i 50 anni, non si può guarire.
Esistono però diverse terapie efficaci: farmaci che vengono prescritti dal reumatologo, tenendo conto della gravità dei sintomi e della situazione del singolo paziente. L’obiettivo principale è spegnere il processo infiammatorio per controllare i sintomi, ripristinare la normale funzionalità dell’articolazione e prevenire il danno articolare, migliorando la qualità della vita il più rapidamente possibile e nel lungo periodo. I farmaci utilizzati sono diversi e non esiste un “medicinale ideale” che vada bene per tutti, hanno tutti loro e contro, ma è importante assumerli correttamente e monitorarne gli effetti attraverso controlli regolari nel corso del tempo.
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