Osteoporosi, la prevenzione non si ferma dopo i 65 anni

E' un grave problema di salute con costi rilevanti

10 febbraio 2020 / Reumatologia

Lunedì, 10 febbraio 2020 - L’osteoporosi è una malattia particolarmente incidente nella della terza età e si contraddistingue per una riduzione della massa ossea e per alterazioni qualitative scheletriche. Si calcola che in Italia alla fragilità ossea siano legate oltre 90mila fratture del collo del femore. Le fratture possono inoltre colpire il radio distale, i corpi vertebrali e l’estremo prossimale dell’omero. “L’osteoporosi è un grave problema di salute che presenta costi molto rilevanti perché le fratture determinano, oltre ai sintomi che richiedono terapie, anche un alto grado di invalidità - afferma il dott. Luigi Sinigaglia Presidente Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. Ci sono poi costi nell’ambito delle famiglie che spesso richiedono assistenza di personale esterno, quelli per l’ospedalizzazione e, quando necessario, per l’intervento chirurgico. Circa il 10% delle persone con una frattura del collo di femore viene istituzionalizzato oppure deve dipendere da qualcuno per poter camminare e per poter svolgere le attività della vita quotidiana”.
Come per altre patologie, che interessano gli over 65, non è mai troppo tardi per cominciare a seguire le regole della prevenzione. “E’ possibile correggere alcuni fattori di rischio e quindi intervenire ad esempio sulla cessazione del vizio del fumo, sulll’abuso di alcool oppure sull’alimentazione - prosegue Sinigaglia -. Altrettanto importante è riuscire ad evitare il più possibile le cadute che sono uno dei maggiori rischi per la salute dell’anziano. Nella grande maggioranza dei casi avvengono entro l’ambiente domestico e sono legate a condizioni fisiche non ottimali o all’uso di farmaci che possono alterare l’equilibrio. Attenzione quindi a pavimenti umidi o scivolosi, ai tappeti e all’illuminazione degli ambienti”. Infine è necessario combattere la sedentarietà. “Incoraggiare una anche modesta attività fisica tra gli anziani può anche contribuire a ridurre il rischio di cadute e quindi di frattura - conclude il presidente SIR -. La raccomandazione è camminare più di 30 minuti al giorno preferibilmente all’aria aperta. Esistono anche esercizi fisici personalizzati di rinforzo muscolare e di rieducazione all’equilibrio ed alla deambulazione. Secondo alcune ricerche scientifiche hanno mostrato di ridurre negli anziani sia il rischio di cadute che di traumi correlati”.