Dall’attività fisica un aiuto contro due gravi malattie reumatologiche
Sono la polimiosite e la dermatomiosite e colpiscono soprattutto le donne
29 maggio 2020 / Reumatologia
La polimiosite e la dermatomiosite sono due patologie autoimmuni caratterizzate da un processo infiammatorio che interessa elettivamente la muscolatura striata. Possono colpire solo i muscoli (polimiosite) oppure sia la cute che i muscoli (dermatomiosite). “Determinano una crescente perdita di forza soprattutto a livello dei cingoli scapolare e pelvico- afferma il dott. Luigi Sinigaglia, Presidente Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. Come altre malattie reumatologiche possono coinvolgere anche organi interni, soprattutto i polmoni. Le donne risultano le più colpite e l’insorgenza avviene di solito tra i 40 e i 60 anni. Ci sono poi alcuni casi che interessano anche i bambini d’età compresa tra i 5 e i 15 anni. Si manifestano solitamente attraverso astenia, debolezza, ridotta tolleranza allo sforzo, dolori e in molti casi artrite. La diagnosi può avvenire attraverso la valutazione di livelli anomali di alcuni enzimi muscolari (creatinfosfochinasi, transaminasi) o il dosaggio di specifici autoanticorpi. La diagnosi definitiva poggia su una biopsia muscolare. Va poi ricordato che queste malattie, soprattutto la dermatomiosite, possono essere espressione di un tumore occulto che va sistematicamente ricercato”. Fondamentale come per la maggior parte delle malattie e dei disturbi reumatologici è riuscire ad ottenere una diagnosi precoce. “Alla comparsa dei primi disturbi bisogna consultare subito il medico di medicina generale che valuterà poi se indirizzare il paziente da un reumatologo - aggiunge il dott. Sinigaglia -. E’, infatti, lui lo specialista di riferimento capace di accertare la presenza o meno di malattie complesse e insidiose come la polimiosite o la dermatomiosite. Sarà sempre lui a indicare come affrontarle e curarle nel modo migliore. Esistono alcune terapie in grado di bloccare la progressione delle due patologie”.
Una volta ottenuta la remissione dell’attività infiammatoria di malattia un prezioso aiuto può arrivare dall’attività fisica. “Differenti tipi di esercizi fisici possono migliorare la funzione e la forza muscolare senza avere ripercussioni negative sull’organismo - prosegue il Presidente SIR -. L’obiettivo è prevenire l’ipotrofia muscolare che consegue alla infiammazione e alla necrosi delle fibre muscolari. Per questo è consigliabile lo svolgimento di esercizi aerobici lievi ed intensi oppure di allenamento contro resistenza. L’attività fisica svolge in generale un ruolo fondamentale di supporto per i pazienti reumatici e non solo come prevenzione primaria delle malattie. “E’ tematica sempre più studiata e approfondita da numerose ricerche scientifiche - conclude Sinigaglia -. Come è noto infatti le malattie reumatologiche non interessano solo gli anziani ma anche adulti, giovani e talvolta addirittura bambini. Si tratta spesso di persone che praticano sport e che desiderano continuare a farlo nonostante i problemi di salute. Anzi la sedentarietà determinerebbe effetti negativi sulla loro salute complessiva. I benefici dell’attività fisica saranno evidenti non solo sulla muscolatura ma anche sulle articolazioni e sulla conservazione di uno scheletro in piena efficienza”.
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