Covid: contagiato il 10% degli operatori che hanno intubato i malati

“Non tutti hanno però riportato sintomi evidenti”

12 giugno 2020 / Covid-19

Roma, 12 giugno 2020 – Nel mondo un operatore sanitario su dieci, tra coloro che hanno intubato pazienti Covid gravi, si è infettato a sua volta. Non tutti hanno riportato sintomi evidenti ma l’esito del tampone è comunque stato positivo. E’ quanto emerge da un recente studio pubblicato sulla rivista Anaesthesia e condotto su 1.718 operatori in 503 ospedali in 17paesi del mondo. La ricerca internazionale è stata coordinata da Kariem El-Boghdadly, anestesista del Guy’s and St Thomas’ NHS Foundation Trust di Londra. Si tratta di un uno studio ancora preliminare e pare che oltre il 12% dei casi di infezione, tra questi operatori sanitari, sia riconducibile a un deficit di utilizzo di strumenti di protezione adeguati (come visiere e mascherine). Lo studio nasce dall’istituzione del registro internazionale “intubateCOVID” ed ha considerato finora 5.148 atti di intubazione eseguiti da 1.718 operatori sanitari che hanno riferito di aver condotto almeno una delle intubazioni e almeno un monitoraggio a posteriori del paziente intubato. Un totale di 184 operatori (10,7%) sono risultati contagiati su un periodo di follow-di 32 giorni, 144 dei quali (8.4%) hanno riportato di essersi auto-isolati e aver presentato sintomi, 53 (3.1%) di aver avuto esito positivo al tampone, 2 (0,1%) di essere stati ricoverati per COVID-19. Gli operatori donna sono risultati più a rischio per motivi finora sconosciuti. Restano da indagare le cause effettive del contagio (non ci sono prove che sia il risultato diretto delle operazioni di intubazione) e le possibili connessioni con il differente uso di protezioni nei vari paesi. L’incidenza di contagio rilevata è stata comunque più alta in paesi come Gran Bretagna, Irlanda e Svezia che in America e Australia.