Carenza di vitamina D associata al rischio di morte prematura

In Italia un adulto su tre presenta livelli insufficienti

5 dicembre 2022 / Salute e benessere

5 dicembre 2022 - Chi ha bassi livelli di vitamina D ha un maggior rischio di morire prematuramente. È quanto sostiene uno studio della University of South Australia di Adelaide pubblicato su Annals of Internal Medicine. La vitamina D svolge un ruolo importane nell'organismo, per esempio regola il metabolismo del calcio, utile per le ossa. È sintetizzata dal nostro organismo soprattutto attraverso l'assorbimento dei raggi del sole operato dalla pelle. "Nonostante sia facilmente a nostra disposizione, in Australia un adulto su tre soffre di carenza di vitamina D", spiega Josh Sutherland, primo autore dello studio. L'analisi dei ricercatori ha preso in esame i dati di oltre 300mila persone di età compresa tra i 37 e i 73 anni. Al follow up a 14 anni, si erano verificati 18.700 decessi. I ricercatori hanno osservato un'associazione tra la carenza di vitamina D e la mortalità, che diminuiva man mano che i livelli di vitamina D raggiungevano la quota ottimale di 50 nmol/L. In particolare, il team ha stimato che le probabilità di morte per tutte le cause per le persone con livelli di vitamina D pari a 25 nmol/L erano maggiori del 25% rispetto a quelle che avevano livelli pari a 50 nmol/L. "Il nostro studio fornisce prove evidenti sulla connessione tra bassi livelli di vitamina D e mortalità", commenta Sutherland. Tuttavia non è detto che che esista un rapporto di causa-effetto tra i due fenomeni: è possibile, per esempio, che ad avere bassi livelli di vitamina D siano le persone più fragili e per questo con minori possibilità di trascorrere tempo al sole e all'aria aperta. Per Elina Hyppönen, altra autrice dello studio, i risultati mostrano comunque l'importanza di garantire al nostro corpo livelli sufficienti di vitamina D.