Artrite reattiva: quando la malattia reumatologica è infettiva

E’ solo una delle 100 diverse forme di artriti

27 febbraio 2023 / Reumatologia

27 febbraio 2023 - Non tutte le artriti sono uguali e determinano le stesse conseguenze per i pazienti. In generale si tratta di un’infiammazione a livello articolare che provoca conseguenze rilevanti sulla mobilità e il sostegno dello scheletro. In totale si calcola siano oltre 100 le forme di artriti e due tra le più gravi e insidiose sono: l’artrite reumatoide (patologia infiammatoria cronica autoimmune che coinvolge le articolazioni di mani, piedi, polsi, caviglie, ginocchia, anca, gomito e spalla) e la spondilite anchilosante (causa un progressivo irrigidimento della colonna vertebrale).

Esistono anche le artriti reattive che sono delle infiammazioni delle articolazioni dovute a un’infezione urogenitale o gastrointestinale. Sono determinate da un’infezione di un germe che arriva nel nostro organismo. Questo agente patogeno provoca una malattia infettiva in una persona che presenta già un substrato genetico predisposto a sviluppare un’artrite. Non è quindi il microbo che direttamente si localizza a livello articolare, per provocare l'artrite, ma è la risposta immunitaria al germe che condiziona l'insorgenza dalla patologia. Un’artrite reattiva può provocare infiammazione alle articolazioni, agli occhi e all'uretra oppure si sviluppa a breve distanza da un'infezione intestinale, del tratto urinario o anche della gola. Si verifica più frequentemente nei pazienti sopra i 40 anni.
Il trattamento delle artriti reattive prevede la somministrazione di antibiotici per contrastare l’infezione. Per alleviare i sintomi dell’infiammazione si utilizzano solitamente ad antinfiammatori non steroidei (FANS), alla sulfasalazina o a immunosoppressori. Infine il paziente può praticare della fisioterapia per preservare la mobilità articolare.