Artrite reumatoide: aderenza terapeutica solo per 6 pazienti su 10
Le nuove tecnologie possono favorire i controlli sui malati
1 marzo 2023 / Reumatologia
1 marzo 2023 - L’artrite reumatoide è una patologia grave ed invalidante che oggi può essere tenuta sotto controllo grazie a cure estremamente efficaci. Ma non tutti i pazienti assumono correttamente i farmaci prescritti dal reumatologo. Quasi il 40% degli uomini e donne colpiti dalla malattia non rispetta le indicazioni dello specialista. “La scarsa o non corretta aderenza terapeutica è un problema complesso che riguarda molte malattie croniche - sottolinea il prof. Gian Domenico Sebastiani, Presidente Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. Nelle artriti croniche può essere particolarmente pericolosa e portare al fallimento di trattamenti che potrebbero invece garantire una buona qualità di vita. I motivi del fenomeno sono molteplici e si va da una generale sottovalutazione della patologia fino alla paura, spesso del tutto ingiustificata, dei possibili effetti collaterali delle cure”.
Due sono le possibili soluzioni indicate dal Presidente SIR. “La prima è senza dubbio quella di aumentare e migliorare il dialogo medico-paziente sul delicato tema dell’aderenza terapeutica - prosegue il prof. Sebastiani -. Bisogna far capire l’estrema importanza di assumere sempre le cure nelle modalità e nei tempi indicati dallo specialista. Esiste poi la possibilità d’implementare il ricorso alle nuove tecnologie che possono favorire una più corretta aderenza. In particolare la telemedicina e il telemonitoraggio che consentono anche da remoto un più stretto controllo del paziente. E’ quanto abbiamo dovuto sperimentare nei momenti più complessi della pandemia. Adesso invece le televisite possono diventare la routine per migliaia di persone residenti sull’intero territorio nazionale”.
“La nostra Società Scientifica è da sempre in prima linea per favorire la telemedicina in reumatologia - conclude Sebastiani -. A fine 2020 abbiamo lanciato iARPlus, la piattaforma virtuale di telemedicina che è stata adottata in 80 centri di tutta la Penisola. Finora abbiamo raggiunto oltre 3.500 pazienti e sono stati ottenuti ottimi risultati. Stiamo proseguendo il lavoro per renderla sempre più utilizzata da un numero crescente di specialisti”.
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