Vasculiti dei grossi vasi: ancora poche diagnosi precoci

Le malattie si manifestano con una sintomatologia variabile

20 marzo 2023 / Reumatologia

20 marzo 2023 - Le malattie reumatologiche non interessano solo le ossa e le articolazioni: esistono anche le vasculiti dei grossi vasi. Si tratta di un gruppo di patologie infiammatorie sistemiche che coinvolgono prevalentemente l'aorta e i suoi rami principali. Le due principali varianti sono rappresentate dall'arterite a cellule giganti (o gigantocellulare) e dall'arterite di Takayasu. Hanno entrambe la potenzialità di danneggiare in modo permanente la parete del vaso con ispessimenti, ectasie, aneurismi, rotture, stenosi e trombi fino all’occlusione del o dei vasi interessati. Queste patologie devono essere trattate da team composti da diversi specialisti medici: reumatologi, angiologi, chirurghi vascolari, con la collaborazione del medico di medicina generale che ha in carico il paziente.

“L’obiettivo deve essere riuscire ad ottenere la diagnosi in tempi brevi - sottolinea il prof. Gian Domenico Sebastiani, Presidente Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -, al fine di instaurare tempestivamente la terapia farmacologica. Sono oggi disponibili infatti dei farmaci immunosoppressori, sia convenzionali che biologici, in grado di indurre e poi mantenere la remissione della patologia. Devono però essere utilizzati il prima possibile mentre ancora troppo spesso siamo costretti ad intervenire tardivamente”.

“Le vasculiti dei grandi vasi si manifestano con una sintomatologia variabile a seconda del vaso interessato - aggiunge Sebastiani -. Uno dei sintomi più gravi è la cecità causata dall’ischemia del nervo ottico. La terapia farmacologica deve essere protratta a lungo, in quanto sono possibili le recidive, e deve essere gestita dallo specialista reumatologo al fine di minimizzare gli effetti collaterali dei farmaci”.