Urban Health, ecco come la struttura di una città influenza gli stili di vita

L’insorgenza di alcune malattie può essere determinata anche dall’urbanistica

6 dicembre 2017 / Reumatologia

Firenze, 6 dicembre 2017 – E’ ormai dimostrato scientificamente che esiste un rapporto tra la struttura urbanistica e la comparsa di alcuni gravi problemi di salute (come il diabete). Questa tendenza tende ad essere maggiore nei grossi centri urbani rispetto invece alle città che di medio-piccole dimensioni. In particolare la configurazione di un centro urbano può stimolare positivamente o meno la tendenza di un cittadino a praticare regolarmente attività fisica. Oppure può incentivare a comportamenti negativi per la salute come seguire una dieta squilibrata e ricca di grassi. La specialità della medicina che studia questi fenomeni si chiama “Urban Healt” ed è stato un temi discussi nel corso del 34° congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG). L’evento si è concluso sabato scorso e ha visto a Firenze oltre 3.500 medici di famiglia riuniti per fare il punto su temi di grande attualità scientifica. “Quando le città sono particolarmente disperse, non sono bene collegate dal trasporto pubblico e non presentano aree verdi le persone tendono a comportarsi male e prestano meno attenzione al benessere – ha sottolineato il dott. Gerardo Medea Responsabile SIMG per la Macroarea della Prevenzione -. Si tratta di ribaltare questo concetto e nella riorganizzazione delle nostre città un ruolo fondamentale spetta ovviamente agli amministratori e alla politica. Però anche il mondo della scienza e della medicina deve prestare maggiore attenzione a questi aspetti che apparentemente risultano marginali. Dobbiamo quindi avviare un dialogo costruttivo e un rapporto di collaborazione con tutte le Istituzioni sia quelle locali che nazionali. Noi camici bianchi possiamo quindi orientare positivamente le scelte progettuali degli urbanisti e degli architetti. In questo modo si costruiranno delle città migliori che siano anche delle vere e proprie promotrici di salute”.