Osteoporosi: incubo per 4,5 milioni di italiani

Causa inoltre 70mila accessi al Pronto Soccorso

4 dicembre 2019 / Reumatologia

Roma, 4 dicembre 2019 - Riduzione dell’altezza, mal di schiena, incurvamento, insicurezza nel camminare: possono essere i sintomi dell’osteoporosi. In Italia ne sono affetti 3,5 milioni di donne ed 1 milione di uomini. Nei prossimi anni il numero di casi aumenterà di pari passo con il crescere della popolazione con più di 65 anni. Si calcola che nella popolazione ultracinquantenne il numero di fratture di femore per anno supera le 90.000, e, per quelle di vertebra nel 2010 sono stati riportati più di 70.000 accessi al Pronto Soccorso, ma, considerando che molte non vengono diagnosticate, si ritiene che il loro numero complessivo sia di almeno 10 volte superiore.

“E’ una malattia sistemica che interessa il nostro scheletro e si contraddistingue da una riduzione della massa ossea e da alterazioni qualitative scheletriche - afferma il prof. Luigi Sinigaglia, Presidente Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. Queste possono causare un aumento della fragilità ossea e di conseguenza del rischio di frattura. Attualmente l’osteoporosi rappresenta un grande problema di salute pubblica e lo sarà anche nei prossimi anni. In tutto il mondo i costi per le fratture di origine osteoporotica saliranno dai circa 36 miliardi nel 2000 ai 77 miliardi nel 2050. Tuttavia grazie alle terapie disponibili oggi è possibile ridurre il rischio di frattura. Si calcola che diminuiscono fino al 70% il rischio per quelle vertebrali e fino al 40 % per quelle del femore prossimale. I presupposti per questi ottimi risultati dipendono da una giusta indicazione, un’ottima aderenza alla terapia e dalla assicurazione di un adeguato apporto di calcio in associazione, quando necessario, alla Vitamina D”.