Rapporto Sociale sull`Artrite Reumatoide

Pubblicato il primo Rapporto Sociale sull`Artrite Reumatoide del Censis voluto dalla SIR e dall`Associazione Nazionale Malati Reumatici.

19 novembre 2008 / Primo piano

ARTRITE REUMATOIDE: PER I MALATI, UN PERCORSO AD OSTACOLI

Pubblicato il primo Rapporto Sociale sull’Artrite Reumatoide del Censis voluto dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR) e dall’Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR).

Rapporto Artrite ReumatoidePer la prima volta con un approccio scientifico e questionari validati a livello internazionale si è potuto tracciare una fotografia della condizione dei malati, analizzare l’impatto economico e sociale della malattia e valutare le possibili aree di miglioramento per realizzare un modello assistenziale a misura di paziente attraverso interviste realizzate a 646 pazienti.

Ne è emerso il quadro di un vero e proprio “percorso ad ostacoli” che gli oltre 300 mila pazienti vivono ogni giorno nel nostro Paese.
Fino a 2 anni per avere una conferma di diagnosi, 8 su 10 non frequentano un centro di reumatologia (da elenco SIR), 37,3% assume ancora esclusivamente antinfiammatori e solo il 7,4% fa uso di farmaci biologici, oltre il 70% ritiene di non avere informazioni sufficienti sui servizi a propria disposizione. Forte le differenze fra le regioni. Il risultato è che l’83,7% dei pazienti è preoccupato del rischio di invalidità, il 50,8% vive spesso periodi di depressione, 23,2% dei pazienti con meno di 44 anni ha rinunciato ad avere figli.

I malati hanno chiare le priorità e sono determinati nel chiedere un rafforzamento complessivo del comparto sanitario. Fra i servizi da potenziare i Centri reumatologici figurano al primo posto: il 48,3% li ritiene utili e il 38,1% ne chiede il rafforzamento come forte presidio sanitario che funga da punto di riferimento per la cura della malattia. Seguono i servizi di riabilitazione e fisioterapia (37,5%), gli aiuti economici e/o gli sgravi fiscali (34,1%), le visite specialistiche ambulatoriali (32,1%), i ricoveri e day hospital (25,1%).

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