Patologie reumatologiche, come scegliere il contraccettivo?

Il genere femminile risulta il più colpito

24 gennaio 2020 / Reumatologia

Roma, 24 gennaio 2020 - Una donna colpita da una patologia reumatologica può far ricorso alla contraccezione. Il metodo più indicato per ciascuna paziente deve essere individuato attraverso una valutazione del ginecologo e del reumatologo. E deve tenere conto di alcune caratteristiche individuali come attività di malattia, presenza di fattori di rischio trombotico o le preferenze della paziente. La spirale è utilizzabile da tutte le donne con malattia reumatica, se priva di controindicazioni dal punto di vista ginecologico. La pillola (a base di estrogeni e progesterone, oppure di solo progesterone) può essere consigliata solo ad alcune pazienti selezionate sulla base di una attenta stratificazione del rischio individuale. Le donne con artriti croniche non hanno controindicazioni all’utilizzo di estroprogestinici. In alcuni casi questi metodi sono stati anche segnalati come protettivi verso una evoluzione severa della malattia.

“La popolazione femminile risulta la più colpita dai disturbi reumatologici a causa di una predisposizione genetica - afferma la prof.ssa Angela Tincani, Coordinatrice del Gruppo di Studio Medicina di Genere della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. Di solito tendono ad esordire in età giovanile e quindi proprio nel momento in cui una donna inizia a delineare i propri progetti familiari. Ricevere informazioni per pianificare una vita riproduttiva che possa tenere in considerazione sia le aspettative della paziente, sia le esigenze di cura della malattia è fondamentale per una buona qualità di vita delle pazienti”.